giovedì 29 dicembre 2011

Io,Lu e la felicità

Un messaggio ricevuto questa mattina alle otto e trenta dice "Come stai? Non posso stare senza di te sai?". Ecco perché sono felice di essere insieme a Lu. Quale uomo non vorrebbe ricevere messaggi come questo? Ti voglio un sacco di bene.
E anche simo mi scrive e mi dice che mi vuole bene. E ancora la ferita duole, ci vuole tempo. Tanto tempo ancora. E devo rigenerarmi, quanto prima.

Etica di Bonhoeffer

Avevo già sentito parlare del teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer. Qui riporto un estratto del primo capitolo della sua etica [cristiana] che mi lascia alquanto perplesso.

"[...] Questa mutua appartenenza di dio e del mondo fondata in cristo,che non ammette alcuna delimitazione statico-spaziale,non elimina però la distinzione tra la comunità e il mondo. Si tratta quindi di vedere come tale distinzione vada pensata senza ricadere negli schemi spaziali. Qui bisogna consultare direttamente la bibbia ed essa ha pronta la sua risposta. Il mondo, così come tutta la creazione,è creato mediante cristo e in ordine a cristo e soltanto in lui sussiste (Gv 1,10 ; Col 1,16). Parlare del mondo senza cristo è una vuota astrazione. Il mondo sta in relazione a cristo, lo sappia o no. Tale sua relazione con cristo diventa concreta in determinati mandati di dio nel mondo. La scrittura menziona quattro di tali mandati: il lavoro,il matrimonio,l'autorità,la chiesa. Parliamo di mandati divini anziché di ordinamenti divini perché così risulta più chiaro il carattere di incarico affidato da dio rispetto a quello di una determinazione ontologia. Dio vuole nel mondo il lavoro,il matrimonio,l'autorità e la chiesa e vuole tutto ciò mediante cristo,in ordine a cristo e in cristo, ognuno a suo modo. Egli ha posto gli uomini sotto tutti questi mandati, non solo ogni singolo sotto l'uno o l'altro di essi,bensì tutti gli uomini sotto tutti e quattro. Non è quindi possibile ritirarsi da una "sfera mondana" in una "spirituale", ma esiste solo un esercizio della vita cristiana sotto quei quattro mandati di dio. Né è possibile deprezzare i primi tre mandati come "mondani" rispetto all'ultimo. Si tratta appunto di mandati "divini" in mezzo al mondo,riguardino essi il lavoro,il matrimonio,l'autorità o la chiesa. Divini tuttavia essi sono unicamente per la loro relazione originaria e finale con cristo. Sganciati da questa relazione, "in sé" essi non sono divini, così ccome divini non è il mondo "in sé". Il lavoro "in sé" non è divino,ma il lavoro per amore di gesù cristo,per amore dell'incarico e del fine divino è divino. Solo perché dio ha ordinato all'uomo per amore di cristo il lavoro e lo ha accompagnato con una promessa, il lavoro è divino. Il carattere divino del lavoro non può quindi essere motivato in base alla sua utilità generale,al suo valore,bensì soltanto in base alla sua origine,alla sua sussistenza e al suo fine in gesù cristo [...] Non perché il lavoro,il matrimonio,l'autorità o la chesa esistono,essi sono divinamente comandati,bensì esistono perché sono comandati da dio, e solo nella misura in cui il loro esser è - consapevolmente o inconsapevolmente - assoggettato all'incarico divino si tratta di un mandato divino [...] Qui si tratta piuttosto solo di ritornare all'autentica sottomissione al mandato divino divino,di ristabilire la genuina responsabilità rispetto all'incarico divino. Tale genuina responsabilità consiste nell'orientare la forma concreta dei mandati divini in base alla loro origine,alla loro sussistenza e al loro fine in gesù cristo" (D. Bonhoeffer, etica, pagg. 47-49)
Si vede qui quanto Bonhoeffer si arrampichi sugli specchi nel tentativo di fondare l'etica come unità del mondo creato da dio e la conseguente rivelazione nel mondo di cristo: "il problema dell'etica cristiana è il divenir reale della realtà della rivelazione di dio in cristo tra le sue creature [...] Il posto che in tutte le altre etiche è caratterizzato dall'antitesi tra dovere e essere , tra idea e realizzazione,tra motivo e opera, è occupato nell'etica cristiana dalla relazione tra realtà e divenir reale,tra passato e presente,tra storia e evento (fede) o - per pronunciare al posto del concetto ambiguo il nome univoco della cosa stessa - tra gesù cristo e spirito santo" (op. cit. pagg 29-30) ; in definitiva il bel bello vorrebbe conoscere la volontà di dio - che è unificata nel rapporto trinitario - e non sapendo come fare s'industria come può ricorrendo all'esegesi biblica inventandosi - a torto o a ragione - l'idea dei mandati. Insomma la bibbia come codice normativo,parola di dio. Ma per il sottoscritto non può fondarsi un'etica basata esclusivamente sull'esegesi di un testo sacro eretto a codice normativo. L'idea dell'unità del mondo in cristo regge fino a quando non si voglia esaminare criteri concreti per la costante riconciliazione del mondo in cristo attraverso il fare propria la volontà di dio, volontà che richiede una propria definitiva ermeneutica umana e fin troppo umana. Un po' come le proposizioni assolute della geometria che valgono con o senza il postulato euclideo delle parallele. Ad un certo punto occorre fare una scelta: aggiungere il postulato euclideo delle parallele oppure negarlo ottenendo una divesa geometria. Ma la diversa geometria non può e non deve essere scartata. Bonhoeffer ricordami di regalarti un testo di geometria quando e se ti rivedrò. E sia.

domenica 25 dicembre 2011

First Post

Ho deciso di lasciare il vecchio blog su iobloggo all'indirizzo madmath.iobloggo.com. Purtroppo qui su blogger il nick madmath era già stato preso ed ironia della sorte punta ad un blog morto da tempo. Pazienza. Qui si ricomincia. Nuova vita anche se in fase di rigenerazione lenta. E sia.