Nel diritto civile sono inseriti alcuni articoli per tentare di regolare l'eventuale interpretazione dei contratti oscuri o ritenuti tali da almeno un contraente.
Vediamone alcuni che ritengo divertenti (e significativi). Gli articoli sono da ritenersi vigenti nell'ordinamento fino a tutto ottobre/2011.
[1368 cod. civ] Pratiche generali interpretative.
"Le clausole ambigue s'interpretano secondo ciò che si pratica generalmente nel luogo in cui il contratto è stato concluso. Nei contratti in cui una delle due parti è un imprenditore [cfr. 2082 cod. civ.] le clausole ambigue si interpretano secondo ciò che si pratica generalmente nel luogo in cui è la sede dell'impresa."
C'è qui formalmente espresso un criterio di tacito accordo su base tradizionale sebbene sia stato aggiunto l'avverbio "generalmente" per prudenza giuridica o vattelapesca cos'altro.
[1360 cod. civ.] Espressioni con più sensi.
"Le espressioni che possono avere più sensi devono,nel dubbio,essere intese nel senso più conveniente alla natura e all'oggetto del contratto [cfr. 1364 cod.civ.]"
Che cosa sia più conveniente alla natura e all'oggetto del contratto naturalmente può essere oggetto di dibattito in sede giudiziale. Punto e a capo.
[1370 cod.civ.] Interpretazioni contro l'autore della clausola.
"Le clausole inserite nelle condizioni generali di contratto o in moduli o formulari predisposti da uno dei contranti s'interpretano,nel dubbio,a favore dell'altro"
E menomale. Ma vige sempre l'obbligo di interpretazione secondo buona fede. Esistono ancora contraenti in materia economica che siano davvero in buona fede nell'esecuzione del contratto? Fatemi sapere.
[1371 cod.civ] Regole finali.
"Qualora, nonostante l'applicazione delle norme contenute in questo capo,il contratto rimanga oscuro,esso deve essere inteso nel senso meno gravoso per l'obbligato,se è a titolo gratuito,e nel senso che realizzi l'equo contemperamento degli interessi delle parti,se è a titolo oneroso"
Si intende in sede giudiziale? O si interpreta senza avvocato e giudice?
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