giovedì 12 aprile 2012

immaginate

Vi sono musiche che regalano ad ogni verso un senso di serenità interiore, libertà, positività e speranza. La mia particolare visione della vita - ancora infantile - reagisce violentemente contro ogni rappresentazione che ostacoli la compassione e la spontaneità. Ecco perché amo canzoni come questa classica di Lennon. Ogni suo verso esprime un senso di tenerezza e pienezza liberi da ogni conformismo tradizionale. E non si tratta di essere politically correct. Tutt'altro, infine. E neppure d'un improvviso mastro don gesualdo che predichi: se un albero ha la cancrena addosso cosa è infine? Si taglia il ramo. Qui invece l'albero è dato insieme ai suoi rami e a tutto il verde che la primavera può suggerire. Si rinuncia tanto al paradiso quanto all'inferno (imagine there's no heaven - it's easy if you try - no hell below us) senza privilegiare alcun credo religioso ed anzi quel nothing to kill or die for - and no religion too distrugge ogni tradizione invasiva e xenofoba (quante guerre in nome di una divinità bastarda). Vi si afferma che è easy, non è hard to do- difficile a farsi. Contenuti tipicamente infantili e quindi destinati ad essere ignorati da un pubblico adulto. Potrete spremere e lasciar al macero quanto volete queste liriche alla ricerca di qualche viscido odio nascosto o trasudato da una qualche flebile morale condivisibile; il risultato deluderà le attese dell'una o dell'altra teologia; virtù dell'anima comprese. Resta la speranza, ancora una volta per tutti e per nessuno. E sia.

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