venerdì 1 giugno 2012

eleganza del riccio

Post sofferto. Poche ore per ascoltare il romanzo di Muriel Barbery (il cui blog abbandonato si trova ancora all'indirizzo muriel.barbery.net) l'eleganza del riccio, raccontato dalle voci di Anna Bonaiuto e Alba Rohrwacher. E' stata una delusione salvata solamente dalla voce sensuale della Rohrwacher a supporto del mio istinto infantile di ascolta favole. Il primo e gli ultimi due capitoli sono quanto basta per intingersi nel sugo di tutta la storia (e ancora una volta constato come il mio test empirico sia andato a buon fine). La protagonista Paloma aspirante suicida (e quindi degna della mia attenzione) si proclama a più riprese eccezionalmente dotata ma finisce con il riflettere stereotipi culturali assorbiti dall'autrice (la super dotazione d'intelligenza mi ha ricordato una persona che per conquistarsi il favore proclama d'aver l'intelligenza certificata. Diritto nella boccia dei pesci direbbe forse Paloma?) che essendo laureata in filosofia ha ben pensato di infarcire il romanzo di tesi fra loro contraddittorie - già l'idea di una portinaia "che legge l'ideologia tedesca" esiliatasi volontariamente salvo poi pentirsi in punto di morte è un paralogismo emotico di sicuro effetto per chi anche latamente si riconosce nella categoria. Paloma non ha mai preso in considerazione l'idea di mantenersi distaccata dalla vita dei grandi poiché anche lei desidera "crescere" sebbene il destino inevitabile sembri essere la boccia dei pesci evitabile solo attraverso il suicidio. Si tace saggiamente sul futuro incerto di Paloma; le ultime parole sono un insulto alla sua propria dotazione intellettiva: "[...] Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale,una sospensione,un altrove in questo luogo,un sempre nel mai. Sì, è proprio così, un sempre nel mai. Non preoccuparti , Renée, non mi suiciderò e non darò fuoco proprio a un bel niente. Perché d'ora in poi, per te, andrò alla ricerca dei sempre nel mai. La bellezza qui, in questo mondo"

Molto politically correct. Indubbiamente si può essere felici in questo mondo allo stesso modo in cui si può essere infelici. Ma io non farò alcun compromesso.Nella boccia dei pesci non ci finisco senz'altro.


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