giovedì 5 settembre 2013

appunti di taoismo (parte prima)

Estratto da "Alan Watts, la via dell'acqua che scorre (Tao e Zen) - il significato della felicità"
Seguirà critica interlineare del sottoscritto. Iniziate la lettura critica e se vi gusta,proseguite. In caso contrario, archiviate. Anche questo è taoismo.

La polarità Yin-Yang
È proprio nelle radici del pensare e del sentire dei cinesi, che risiede il principio
della polarità, principio che non si deve confondere con le idee di opposizione o di
conflitto. (Per un cinese sarebbe incomprensibile pensare che le polarità di
opposti siano tra loro in opposizione) Le diverse polarità della vita sono aspetti
differenti di uno stesso sistema, e lo scomparire di uno dei due significherebbe lo
scomparire dello stesso sistema.
Gli idealisti (nel senso morale del termine) considerano l’universo come qualcosa
di differente e separato da se stessi – cioè un sistema di oggetti esterni che hanno
bisogno di essere soggiogati. I taoisti, invece, vedono l’universo in quanto stessa
cosa, o inseparabile da se stessi – ed è per questo che Lao-tzu può dire:
Senza uscire dalla porta
conoscere il mondo.
Senza spiare dalla finestra
vedere la via del cielo.
Più lontano si va,
meno si sa.
Perciò il saggio non viaggia, eppure sa;
non guarda, eppure comprende;
non fa, eppure compie.

Da questo punto di vista, la tecnologia è distruttiva soltanto nelle mani di coloro
che non si rendono conto che essi sono l’unico e lo stesso processo dell’universo.
La nostra super-specializzazione nell’attenzione cosciente ed il nostro pensiero
lineare ha lasciato nell’abbandono, o nell’ignoranza, i principi fondamentali ed i
ritmi di questo processo, il cui principale è la polarità.
In cinese i due poli dell’energia cosmica sono yang (positivo) e yin (negativo) ed i
loro segni convenzionali sono rispettivamente una linea continua e una spezzata.
Gli ideogrammi indicano le parti al sole e all’ombra di una collina. Tra i due poli
vi è una relazione reciproca di inseparabilità.
Chi conosce il (suo lato) maschile
Ma conserva il (suo lato) femminile2
Diventa l’impluvio del mondo.
Essendo l’impluvio del mondo,
la virtù non lo abbandona mai;
ritorna allo stato di infante.
Chi conosce il bianco
Ma si attiene al nero
Diventa il modello del mondo.
Essendo il modello del mondo,
la virtù non gli difetta mai;
ritorna all’illimitato...
Tutti sanno che il bello è bello, e da ciò conoscono il brutto;
tutti sanno che il buono è buono, e da ciò conoscono il non buono; perché
Essere e non-essere si generano l’un l’altro,
difficile e facile si completano l’un l’altro,
lungo e corto si confrontano l’un l’altro,
alto e basso si convertono l’uno nell’altro,
suono e voce si armonizzano l’un l’altro,
prima e dopo si seguono l’un l’altro.
Perciò il saggio si attiene alla pratica del non-fare ed esercita un insegnamento senza
parole. Tutte le cose nascono, ed egli non le rifiuta; vivono, ed egli non se ne
appropria; esistono, ma non vi fa affidamento. Nell’opera compiuta non dimora.
E appunto perché non vi dimora,
non ne viene mai mandato via.
Essi sono perciò come le differenti, ma inseparabili, facce di una medaglia, i poli
di un magnete, la pulsazione e l’intervallo in ogni vibrazione. Essi sono assai più
come due amanti abbracciati che non due contendenti in lotta. Tuttavia è difficile,
nella nostra logica, vedere che l’essere e il non-essere sono reciprocamente
generativi e reciprocamente di sostegno, perché questo costituisce il grande ed
immaginario terrore dell’uomo occidentale che il niente sarà la fine permanente
dell’universo. Non afferriamo facilmente il fatto che il vuoto è creativo, e che
l’essere viene dal non-essere come il suono dal silenzio e la luce dallo spazio.
Questo spazio non è il “niente” come noi comunemente diciamo, poiché io non
posso sfuggire dal senso che lo spazio e la mia consapevolezza dell’universo siamo
la stessa cosa, e richiamo alla mente le parole del patriarca Ch’an (Zen) Hui-neng.
La capacità della mente è ampia e vasta, come l’ampio cielo. Non startene a sedere con
la mente fissa sulla vacuità. Se lo fai tu cadrai in un neutro genere di vuoto. La vacuità
include il sole, la luna, le stelle, e i pianeti, la grande terra, montagne e fiumi, tutti gli
alberi e le erbe, uomini cattivi e uomini buoni, cose cattive e cose buone, paradiso e
inferno; sono tutti nel mezzo della vacuità. Anche la vacuità della natura umana è come
questo. Il principio yin-yang non è, perciò, quello che noi ordinariamente chiameremmo
un dualismo, ma piuttosto una dualità esplicita che esprime una implicita unità. I
due principi sono non opposti come Ahura Mazda e Ahriman della religione
Zoroastriana, ma in amore, ed è curioso il fatto che il loro emblema tradizionale è
quella doppia elica che è al tempo stesso il modello della comunicazione sessuale
e delle galassie a spirale. (Yang e Yin sono opposti in amore)
La visione yin-yang del mondo è serenamente ciclica. La fortuna e la sfortuna, la
vita e la morte, sia in piccola che su larga scala, vanno e vengono continuamente
senza un inizio e una fine, e tutto il sistema viene protetto dalla monotonia per il
fatto che, proprio nello stesso modo, il ricordare si alterna con il dimenticare.
Questo è il Bene del bene-male... Se tu non puoi aver fiducia nella natura e nelle
altre persone, non puoi aver fiducia in te stesso. Se non puoi aver fiducia in te
stesso non puoi nemmeno aver fiducia nella tua sfiducia in te stesso – cosicché
senza questa fiducia di base in tutto il sistema della natura tu sei semplicemente
paralizzato. Perciò Lao-tzu fa dire al saggio, in quanto legislatore.
Io non agisco e il popolo viene modificato.
Io godo della pace e il popolo diviene onesto.
Io non uso la forza e il popolo diviene ricco.
Io non ho ambizioni e il popolo ritorna al bene e alla vita semplice.
Significa rendersi conto che noi stessi e la natura siamo un unico e stesso
processo, che è il Tao.
Dobbiamo dunque riesaminare la nostra posizione. Forse lo stupore umano di fronte alla
vastità dello spazio non è che la meraviglia dell’uomo di fronte a se stesso.1
Visione Organica (Velo di Indra)
Questo concetto si ritrova anche nel buddista Fa-tsang (643-712 d.C.) della
scuola mahayanica Hua-yen, la cui immagine dell’universo era una
pluridimensionale rete di gioielli, ognuno dei quali conteneva il riflesso degli altri,
all’infinito. Ogni gioiello era un shih, o “cosa-evento” ed il suo principio (è che tra
una cosa-evento ed un altro non vi è ostruzione) interpretava la reciproca
interpenetrazione ed interdipendenza di ogni cosa che accade nell’universo.
Prendi un filo d’erba e tutti i mondi verranno con esso. (Visione Organica)
In altre parole, l’intero cosmo è implicito in ogni suo membro, ed ogni punto in
esso deve esserne considerato il centro.
Tuttavia, un approccio letterario ed accademico nei confronti del Tao non può
darne l’essenza, cosicché per capire quanto segue, il lettore deve essere in un
appropriato stato mentale. Vi si chiede - temporaneamente, certo – di lasciare da
parte tutte le vostre opinioni filosofiche, religiose e politiche per diventare quasi
come un bambino, che non sa niente.
Niente, cioè, tranne quello che adesso realmente ascoltate, vedete, sentite, e odorate.
Pensate che non state andando in altro posto che qui, e che non c’era, c’è o ci sarà altro
tempo che non adesso. Semplicemente, siate consapevoli di quello che realmente è senza
dargli un nome e senza giudicarlo, perché voi adesso state sentendo la realtà stessa
invece delle idee e delle opinioni che la riguardano. Non vale la pena di cercare di
sopprimere il balbettio delle parole e delle idee che continuano in molti cervelli adulti,
perciò se non si fermerà, lasciatelo andare come vuole, ed ascoltatelo come se fosse il
rumore del traffico o il chiocciare delle galline.
Lasciate che le vostre orecchie ascoltino quello che vogliono ascoltare; lasciate che i
vostri occhi vedano qualunque cosa vogliano vedere; lasciate che la vostra mente pensi
qualunque cosa voglia pensare; lasciate che i vostri polmoni respirino seguendo il proprio
ritmo. Non aspettatevi nessun risultato speciale perché in questo stato senza parole e
senza idee, dove può essere passato e futuro, e dove una qualunque nozione di scopo?
Fermati, guarda, e ascolta... e aspetta un po’ prima di andare avanti nella lettura.

2 commenti: