mercoledì 11 settembre 2013

ragione e sentimento

Dalla blogosfera, precisamente ilrumoredeisilenzi.blogspot.it ovvero il giardino dei ciliegi, cito questo frammento ideale tipico di ragione e sentimento:

"Lei non sa che, di quest'uomo, ho amato l'intelligenza acuta; l'ironia ed il senso dell'umorismo; la capacità di tenermi testa; la natura selvaggia celata dietro il colletto inamidato delle sue camicie bianche; il modo in cui la sua risata fa il paio con la mia; lo stupore di bambino quando s'accorge di aver messo a segno una piccola vittoria in qualcosa che credeva non gli appartenesse; gli occhi tristi e le labbra piene; la sua fronte contro la mia fronte; le mani che trovavano, spontaneamente, la strada del mio piacere; le braccia forti con le quali mi stringeva contro il petto, come fossi un piccolo miracolo nel quale stentava a credere, e che forse pensava di non meritare."

Sottolineo come la lettura del di lei racconto storico scorra lieve e sensuale e trabocchi all'ultimo rigo.
Tuttavia torno a domandarmi come si possa vedere un'acuta intelligenza ove questa non sia; lo stupore di bambino - ed io sono un bambino che non ha dimenticato - ove questo stupore si sia dimostrato altrove; fino a che punto può giungere il delirio amoroso? E ogni volta il caleidoscopico poetico trasmigrare dei ricordi ad opera di quel piccolo anelito umano conosciuto come ragione.

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