giovedì 19 settembre 2013

omofobia post moderna

Questa volta è il turno di giancarlo cerrelli, il solito integralista cattolico convinto che l'omosessualità sia stata depennata come disturbo mentale per motivi politici. Tra le altre cose sembra non esistere la lobby cattolica ma solo la lobby gay. Che dire dei bisessuali? Quando apprendo di queste manifestazioni di cultura folle non posso che dichiararmi bisessuale. Combatterò a scuola ogni pregiudizio,manifestazione,sentimento razzista,omofobico e integralista. Questo nostro paese è davvero ancora culturalmente indietro, ancorato a tradizioni devastanti sul piano umano. Sotto,estratto della replica sul sito www.huffingtonpost.it. Il video dell'intervento di cerrelli lo trovate su youtube
all'indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=T05UXNjIqR0. Perché non riesco a trovare questo video usando l'opzione di inserimento di blogger?

"A intervenire sull'argomento, essendo di sua stretta competenza, è stato in giornata Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, che in una nota ha dichiarato: "È gravissimo che i detrattori della legge antiomofobia ripropongano, tra le altre, l'idea che l'omosessualità sia una malattia da curare e, di conseguenza, che l'orientamento omosessuale sia da modificare, contraddicendo palesemente quanto, invece, da anni sostiene la comunità scientifica internazionale che, a ragione, ha da tempo rigettato le cosiddette terapie di conversione e riparative".
Con esplicito riferimento alle dichiarazioni di Cerrelli, Palma ha aggiunto: "Affermare che l'omosessualità possa essere curata o che l'orientamento sessuale di una persona si debba modificare, come recentemente dichiarato dal vicepresidente Unione giuristi cattolici italiani, è una informazione scientificamente priva di fondamento e portatrice di un pericoloso sostegno al pregiudizio sociale ancora così fortemente radicato nella nostra società, come dimostrano, purtroppo, i sempre più diffusi fatti di cronaca". Ha quindi concluso: "Ribadisco, se mai ce ne fosse bisogno che gli psicologi, secondo il Codice deontologico, non possono prestarsi ad alcuna 'terapia riparativa' dell'orientamento sessuale di una persona, bensì collaborare con i propri pazienti nel caso di disagi relativi alla sfera sessuale siano essi avvertiti dagli eterosessuali così come dagli omosessuali"."

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