"Che non potevo stare simpatico a tutti l'ho intuito durante le scuole medie, quando mi odiavano tutti.
Ne ho la conferma anche oggi, quando mi capita di odiare tutti."
Questa è una provocazione assai poco originale. Ci avevano già pensato wilde,stirner,nietzsche per intenderci. Però è interessante vedersela sempre riproporre rimaneggiata,originalizzata e quant'altro.
"1. L'odio è il motore dell'evoluzione. Se finora avete pensato che sia l'amore a creare la vita, beh, scordatevelo. È il conflitto che genera le situazioni non banali e che aggiunge il sale alle nostre giornate, ed è sempre il conflitto che ci permette di crescere e sviluppare un senso critico. Non so se purtroppo o se per fortuna, ma ci evolviamo grazie all'odio. Tutto il resto sono sentimenti accessori eventualmente gradevoli."
Questo è un paralogismo emotivo, ovvero un'argomentazione paralogica che si sostiene facendo leva sui sentimenti, praticamente come il marketing. E' un esercizio per i miei lettori capire dove stia l'errore. Per non farvi pensare troppo - o troppo poco - vi lascio un suggerimento decisivo: l'odio è un sentimento, ovvero un'emozione al pari dei "[...] sentimenti accessori eventualmente gradevoli". In questo senso non può costituire né un mezzo né un fine per una decisiva evoluzione; in definitiva non è neppure in sé passibile di alcuna categoria etica. Ma come sentimento espresso, è perfetto per arrecare sofferenza.
Che il nostro glucide sintattico nutra un gran desiderio di maschio alfa? Attenzione, gli idoli vanno e vengono e con essi i maschi alfa. Compreso quel mariano di vaio di cui al post precedente.
"2. L'odio è il motore di ogni storia interessante. Poniamo che tutti ci stiamo simpatici - ipotesi plausibile se si assume perlomeno l'inesistenza di tutta la famiglia Ghedini - poniamo che ci stiamo tutti simpatici, dicevo: ecco, in questo caso non esisterebbe proprio il concetto di simpatia. Probabilmente non riusciremmo nemmeno a immaginarci come sarebbero la simpatia e l'antipatia. Ne consegue che ci sarebbero tutta una serie di sceneggiatori disoccupati, che non avrebbero potuto scrivere i film che si basano sulla contrapposizione tra personaggi buoni e cattivi, quindi praticamente tutti, e anche se questo ci avrebbe risparmiato dalle interpretazioni di Nicolas Cage sarebbe davvero brutto un mondo senza film."
Se bene interpreto, ironia a parte, l'idea è quella di utilizzare (impropriamente) la doppia negazione. Io sono bello se e solo se almeno un individuo non è bello (o simpatico, o vattelapesca). Quindi siccome voglio essere bello, devo riconoscere che qualcuno non lo è. Chiaro il concetto? Se non dovessi confrontarmi con i miei studenti in classe, mi farei quattro risate e morta lì.
"Infine, mi preme ricordarvi che l'odio è anche il motore di questo blog, che non esisterebbe se io non fossi così oscenamente antipatico da dover criticare e giudicare e sparare pretenziose sentenze su praticamente tutto, ma siccome poi mi leggete, se volete questo blog abbiamo bisogno di qualcuno che mi stia antipatico. A proposito, se volete starmi proprio simpaticissimi, ricordatevi che potete votarmi come Mister Internet ai #MIA13. Ecco, l'ho detto."
Va bene dai, tutte queste menate per invitarci a cliccare il mister internet. Tuttavia non ho speso tempo per riferire semplicemente le solite uscite narcisistiche stile maria de filippi. Due cose mi preoccupano un po'. La prima è il tag categorico che accompagna il post: riflessioni di una mente confusa. Pazienza. Ma c'è qualcosa di più disturbante. C'è un commento che recita:
Ahah, non ci avevo pensato, ma è davvero così! W l'odio"
Pipkin risponde al nome di http://pipkin.wordpress.com/ ; se avrò tempo e voglia passerò a fargli visita.
Per ora mi limito a sottolineare quanto l'odio sia sostanzialmente un sentimento confuso in un mondo post moderno che non distingue più tra un'offesa e un'opinione; tra un intorto ad una ragazza ed una violenza sessuale. In definitiva, l'odio è divenuto un sentimento da reality. Salvo poi rientrare di prepotenza, dopo una crisi alcolica o tossica, sulla scena del reale quotidiano. Cosa dovrei dire ai miei studenti? Fatevi due risate e beviamoci su? Ho ancora un po' di tempo per pensarci. E sia.
Nessun commento:
Posta un commento