venerdì 20 settembre 2013

Legna da ardere e senso critico

Carico di legna da ardere per l'inverno. Abbondante. Sessanta quintali circa. Dove sta il senso critico?
Ho contattato uno dei tanti venditori - stranamente molti dei quali meridionali; questo è pugliese - alla ricerca del prezzo più basso. Ci siamo accordati per 11.5 euro/quintale per un quantitativo di venticinque quintali (tolleranza di due o tre quintali). Ma ecco la novità. Arriva un intero carico di sessanta quintali. Costo effettivo seicento euro, legna in mano. Ma gli accordi erano diversi. I due pugliesi insistono ribadendo che l'intero carico sarebbe stato nostro per un prezzo davvero irrisorio. Ma senza fattura e dichiarazione del peso. Mio fratello sborsa l'intero ammontare (io non ero d'accordo; bastava la metà). Archivio il fatto come esempio da portare ai miei studenti quest'anno. Esistono le pese pubbliche, gratuite. Il certificatore, come è noto, non può coincidere con il certificato. Diffidare quindi del peso riportato in fattura (quando emessa). Ma quale italiano sarebbe disposto ad insistere sul peso effettivo? Ecco - appunto - il senso critico. In molti preferiscono evitare di battere il pugno per avere giustizia, anche quando essa sia da ritenersi palese. Siamo in italia. Ma a scuola almeno posso informare i miei studenti.E saranno legnate. Un altro spunto di riflessione potrebbe essere il problema di calcolare quante cariole occorre riempire per riordinare l'intero carico (a me ne spettano almeno 40). Ricordate la definizione? La densità è la massa per unità di volume. Il peso specifico è il peso per unità di volume.


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