domenica 8 settembre 2013

perché? anna frank

Ancora un racconto tratto dalla raccolta di cui al post precedente.  Mai un euro è stato speso sì bene.

perché

"Perché? ...è una parola che sin da quando ero piccina,ha sempre avuto per me una grande importanza. I bambini si sa,vogliono far continuamente domande su tutto,tutto è nuovo e sconosciuto per loro, e lo stesso succedeva anche a me. Quando fui più grande,non potevo,neppure allora,resistere alla tentazione di chiedere ogni sorta di spiegazione,anche quelle troppo difficili da poter dare. Dopo tutto non c'era un gran male, e i miei genitori cercavano sempre di appagare la mia curiosità. I guai cominciarono quando presi a tormentare anche gli estranei,e c'è gente che non può sopportare i ragazzi che non si chetan mai e finiscono,qualche volta,per diventar delle vere seccature. Dice un proverbio:Chi non domanda, non sa. Se fosse vero,io,a quest'ora,dovrei essere un pozzo di scienza. Mano a mano che crescevo,mi rendevo conto che ci sono molti perché? ai quali gli altri non possono rispondere. E,cercando di risolverli da me,feci una scoperta importante:alle domande troppo difficili per gli altri,possiamo trovare la risposta noi stessi.Così questa famosa parola perché? mi insegnò non solamente a cercar di sapere,a sforzarmi di capire,ma anche a pensare. C'è anche un'altra osservazione da fare:che cosa avverrebbe se,prima di agire,ci domandassimo ,sempre,perché? ..Io credo che questo ci aiuterebbe ad essere onesti,ci renderebbe buoni,molto più buoni. La via migliore per diventarlo è proprio quella di fare continuamente l'esame di noi stessi. Certo né a grandi né a piccini fa piacere di riconoscere i propri difetti,di confessarsi gli aspetti peggiori del proprio carattere,e tutti ne abbiamo. Si pensa,in generale,che i genitori abbiano il dovere di plasmare,a modo loro,il carattere dei figli; ma invece i figli debbono migliorarsi da se stessi. Non si tratta di idee strampalate,come potrebbero sembrare a prima vista. Anche un bambino,per piccolo che sia,possiede la sua personalità,una sua coscienza,e dovrebbe essere educato a rendersi conto che sarà proprio questa a punirlo - e severamente - se egli lo avrà meritato. Castigare un ragazzo di quattordici o quindici anni,diventa ridicolo:non è con gli scapaccioni e le punizioni - anche quelle dei genitori - che si possono ottenere buoni risultati; bisogna ragionare,dimostrare dove sta il torto,l'errore. La conclusione è che,secondo me,questa parola perché? ha una enorme importanza,non solo nella vita di ogni bambino,ma anche in quella di ogni individuo. Il proverbio: Chi non domanda,non sa, è vero:chi vuol sapere deve pensare. E pensare non ha mai fatto male a nessuno,anzi ha sempre fatto un gran bene a tutti."

5 commenti:

  1. "Chi non domanda,non sa, è vero:chi vuol sapere deve pensare. E pensare non ha mai fatto male a nessuno,anzi ha sempre fatto un gran bene a tutti."
    Quanta saggezza!!

    Confesso di non aver mai letto i suoi racconti.... grave lacuna, mi rendo conto!

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    Risposte
    1. Esiste anche un audiolibro con una selezione dei racconti di anna frank (emons)

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    2. Gli audio libri, come gli e-book, non fanno per me. Io sono "antica", ho bisogno di leggere, toccare le pagine, leggendo, di sfogliare e lasciare i segnalibro dove mi interrompo... :)

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    3. sono d'accordo, condivido la superiorità del libro. Ascoltare un libro è come farsi raccontare una storia da lontano. Ti piace farti raccontare le storie come quando eri (fisicamente) piccola? E non necessariamente un racconto o una favola. In questo senso gli audiolibri sono, almeno per me,divertenti. Considera poi che molti ragazzi all'inizio non trovano il tempo per leggere. Allora un audiolibro in mezzo ai vari mp3 non sarebbe una cattiva idea, specie se recitato da una voce appassionante. Per quanto riguarda gli ebook, non sono un estimatore per quanto come matematico ne comprendo l'utilità (tanti libri,saggi,articoli da leggere in pochissimo tempo)

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