domenica 18 agosto 2013

sogni tra i banchi

Nonostante sia un ricercatore esterno, i contratti universitari sono lenti e assai poco remunerati. Quindi lo stipendio lo estraggo lavorando a scuola oppure mediante lezioni private agli studenti universitari che non capiscono i loro ben poco accorti docenti (e sono tanti, soprattutto ad ingegneria, ma anche chimica,psicologia e ovviamente biologia ed economia; lautamente pagati a spese di noi contribuenti).  Essendo un ibrido di matematica pura e letteratura, difficilmente mi adatto ad una scuola in putrido sfacelo, senza distinzione di ordine o grado; potrei essere un miscuglio d'attimo fuggente,dottor house senza bastone,rimbaud e galois, passando per gadda e certi personaggi dell'orlando furioso. Soprattutto negli istituti professionali l'insegnamento disciplinare viene di fatto sostituito dal sottoscritto da un supporto psicopedagogico efficace; occorre navigare tra studentesse che si tagliano le vene in bagno per una crisi di cuore (il maschietto di turno prediletto essendo un perfetto indifferente sciupafemmine), coma etilico ed ampia casistica di piccoli infortuni da bullismo in erba (l'erba fumata è collaterale, ma io sono un antiproibizionista e non esercito il castigo degli dèi politici censori tradizionalisti). Cercando di formare un certo spirito critico, scopro con stupore cuoricini e bracciali, baci tra femmine e promesse di amore tra migliori amiche; promesse di amicizia imperitura tra i maschi,pure. Cose immediatamente grate al mio intelletto le cui forme e rappresentazioni sono simili a quelle di nicole, la mia amica di cui ho scritto nel post precedente ed in altri, come pure degli altri miei amici più piccoli (con qualche eccezione fra gli adulti, artisti, romantici,accesi d'una passione per la vita in via d'estinzione). Così mi parla una ragazzina la cui aspirazione s'identificherebbe in un ritorno dalla morte con cambio di sesso per poter meglio stare con la sua migliore amica, un gesto d'amore subito condiviso con un sorriso distante pochi centimetri, nell'altra metà del banco (non proprio funzionale visti gli infortuni delle dotazioni scolastiche e la critica mancanza di fondi statali). E io resto interdetto per alcuni secondi, interminabili alla coscienza, sottolineando in silenzio come l'idea avesse girottolato nei miei pensieri pure, con riferimento al mio migliore amico, soprannominato il mio morosino proprio da nicole (sarà perché gliene parlo sempre, nel bene e nel male); ma l'esito non è colorato, avendo ben presto trovato l'errore logico sotteso al sogno affettivo; sì, ad ogni investitura affettiva può seguire un'investitura tra le lamiere post moderne, un incidente del cuore. Se io tornassi come femmina - mi sovviene il punto austero - il mio migliore amico sarebbe felice soltanto di una cosa, assai poco saggia e non molto creativa. Deve farsi le ossa - ebbe a dichiarare una mia amica il cui carattere caliente è proporzionale al cospicuo armamentario di maschere civili radical chic. Tanto per cambiare, non ho perso tempo a ricordarle che proprio una delle mie migliori amiche più grandi mi regalò un testo il cui nome suona in questo contesto come la spada nella più coesa delle rocce: ho paura di dirti chi sono. E sia, ancora una volta uno pari e si riparte.

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